“Enrico
affondò la testa nel velluto della spalliera e chiuse gli occhi. Risentiva le
parole che aveva scambiato con la cugina: quante sciocchezze! E’ possibile che
una donna abbassi, con tanta stupida grazia, il livello della vita? Mai gli era
avvenuto di avere con una donna delle conversazioni intime, nel senso benefico
e profondo che ha questa parola. Aveva cercato in tutti i modi una
conversazione simile: nella ricerca aveva qualche volta perduto la reputazione,
ma non era riuscito che a sprofondare in parole volgari ed estranee. Il più
forte successo, in questa direzione, era
stato confessare a una donna quali sensazioni provasse toccandole questa
o quella parte del corpo e farsi dire da lei che idea avesse dell’emozione
virile …”
Vitaliano Brancati, Singolare avventura di viaggio
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