mercoledì 12 ottobre 2016

Quel verde angolo di costa




Marco correva veloce, l’aria gli spazzava quel suo viso da bambino e si insinuava leggera tra i capelli, serpeggiando rapida e fuggevole. La strada, nel suo ultimo tratto, era in leggera discesa e, per questo, arrivò all’ingresso della pineta senza quasi bisogno di pedalare. Arrestò la sua corsa e uno stridore acido e prolungato proveniente dal freno posteriore della sua bicicletta infranse la calma addormentata che regnava in quel verde angolo di costa. Appena Marco si fu completamente fermato e scese dalla bicicletta, improvvisamente il silenzio e la placida tranquillità che erano appena stati violati ripresero il sopravvento, impadronendosi nuovamente del territorio che l’uomo aveva incoscientemente disturbato e derubato. Marco appoggiò la propria bicicletta alla recinzione posticcia che delimitava il cortile di una vecchia casa abbandonata ormai da anni; era probabilmente una di quelle case che i pescatori usavano nel periodo invernale, quando non dimoravano nelle baracche del porticciolo perché le uscite in mare si facevano più rade a causa del maltempo.
Alessio Baù, Il pescatore, in Racconti notturni

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