giovedì 22 settembre 2016

L'aria di un amante in carica



“Non era passato neanche un mese dal suo arrivo a corte e già Fabrizio aveva tutti i dispiaceri di un cortigiano; anche l’amicizia che rendeva così bella la sua vita era come avvelenata. Una sera, tormentato da quei pensieri, uscì dal salotto della duchessa: gli sembrava di avere tutta l’aria di un amante in carica. Così, si mise a vagabondare per la città. Passò avanti a un teatro illuminato. Entrò. Era una vera imprudenza per un uomo della sua condizione: si era ripromesso tante volte di evitare rischi del genere, a Parma, una cittadina che in fondo ha solo quarantamila abitanti. E’ vero che fin dai primi giorni si era liberato dell’abito da monsignore: la sera, quando andava in società, si metteva un semplice vestito nero, come una persona in lutto.
Prese un palco di terza fila, davano La locandiera di Goldoni. Cominciò ad osservare l’architettura della sala, senza quasi seguire lo spettacolo. Il pubblico era molto numeroso e tutti sembravano divertirsi”.
Stendhal, La certosa di Parma

Nessun commento:

Posta un commento