“In
mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva
sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti. Passai
per un ponte levatoio sconnesso, smontai di sella in una corte buia, stallieri
silenziosi presero in consegna il mio cavallo. Ero senza fiato; le gambe mi
reggevano appena: da quando ero entrato nel bosco tali erano state le prove che
mi erano occorse, gli incontri, le apparizioni, i duelli, che non riuscivo a
ridare un ordine né ai movimenti né ai pensieri. Salii una scalinata; mi trovai
in una sala alta e spaziosa: molte persone - certamente anch'essi ospiti di
passaggio, che m'avevano preceduto per le vie della foresta - sedevano a cena attorno
a un desco illuminato da candelieri. Provai, al guardarmi intorno, una
sensazione strana, o meglio: erano due sensazioni distinte, che si confondevano
nella mia mente un po' fluttuante per la stanchezza e turbata”.
Italo
Calvino, Il castello
Nessun commento:
Posta un commento