Senza dubbio
l'avevo veduta un'altra volta. Ma dove? Ma quando? Per tutta la giornata non ci
fu verso di ricordarmene. E volevo rivederla, interrogarla, riannodare con lei una
di quelle amicizie che cominciano da un nonnulla e diventano infine, massime trattandosi di donne,
qualcosa di piú intimo dell'amicizia, un amore, che so io? Anche un matrimonio; ma dove
cercarla? Come farmi intendere dalle persone che avrei dovuto interrogare?
Intanto
l'imaginazione lavorava senza posa, e il cuore si accalorava e batteva piú
forte. E piú mi accanivo a trovare nella memoria un ricordo di lei, piú i miei dubbi si
accrescevano e le incertezze diventavan maggiori.
Il suo aspetto
non mi sembrava punto cambiato. Erano scorsi degli anni, ma ella aveva conservato intatta la sua freschezza giovanile. Quel che di lievemente roseo e
di diafano della sua pelle; quella delicata bianchezza delle sue mani; quella gentile e, direi
quasi, carezzevole flessibilità della sua personcina: quell'incanto dell'andare, del muoversi di tutto il suo
corpo bello di proporzioni e di struttura; tutto era rimasto tal quale, senza il menomo
cambiamento.
(Luigi Capuana, Racconti, Profili di donne, Delfina)
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