"La sera aveva preannunciato il suo
giungere spargendo per tutte le vie del paese una leggera brezza, che, seppur
tiepida, regalava alla pelle accaldata dalla canicola diurna una piacevole
sensazione di fresco rigenerante. Quando Anna sedette su una delle
panchine lignee che guarnivano il viale della stazione, un sole rossastro
faceva capolino da dietro le ultime case del paese, in direzione del mare, e
spandeva ovunque un alone di colore indefinibile, una specie di rosa arancione
che faceva presagire per l’indomani, secondo quanto suole affermare il detto
popolare, una nuova giornata di sole. Da quella panchina il mare non si
vedeva, si celava dietro ad alcuni edifici e ad una folta vegetazione fatta di
ulivi e aranci; se ne odorava però la presenza, in ogni dove si respirava il
sentore acre della salsedine e si percepiva l’olezzo di pesce provenire dalle
imbarcazioni dei pescatori attraccate al piccolo porto, pronte a salpare
nuovamente di lì a qualche ora".
Alessio Baù, Il diario
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