lunedì 27 marzo 2017

Il profumo del mare



"La sera aveva preannunciato il suo giungere spargendo per tutte le vie del paese una leggera brezza, che, seppur tiepida, regalava alla pelle accaldata dalla canicola diurna una piacevole sensazione di fresco rigenerante. Quando Anna sedette su una delle panchine lignee che guarnivano il viale della stazione, un sole rossastro faceva capolino da dietro le ultime case del paese, in direzione del mare, e spandeva ovunque un alone di colore indefinibile, una specie di rosa arancione che faceva presagire per l’indomani, secondo quanto suole affermare il detto popolare, una nuova giornata di sole. Da quella panchina il mare non si vedeva, si celava dietro ad alcuni edifici e ad una folta vegetazione fatta di ulivi e aranci; se ne odorava però la presenza, in ogni dove si respirava il sentore acre della salsedine e si percepiva l’olezzo di pesce provenire dalle imbarcazioni dei pescatori attraccate al piccolo porto, pronte a salpare nuovamente di lì a qualche ora".
Alessio Baù, Il diario